IL DESIGN CHE NON C’È


Da un’idea di Antonio Macchi Cassia. Evento in due tempi in collaborazione con La Triennale di Milano.
Studio e realizzazione dell’identità visiva della mostra. Progettazione dell’allestimento.
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Cliente: ADI Lombardia
 
 


Il design che non c'è
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Il design che non c'è
Prima parte: Il design che non c’è è un progetto di attività partecipata di ADI Lombardia promosso in occasione della XXI Triennale di Milano che, partendo dall’enunciato “design after design” ha consentito alla città numerose riflessioni.
La proposta parte da un’idea di Antonio Macchi Cassia, che con Susanna Vallebona ha curato l’iniziativa, in collaborazione con ADI Lombardia.
L’attività si è articolata in due fasi distinte: la prima di denuncia dello stato di degrado in essere, la seconda propositiva, alla ricerca di soluzioni.
Nella primavera 2016 sono stati invitati cittadini milanesi e turisti a fotografare situazioni che rendono brutta o poco funzionale la città e mettono in evidenza la mancanza di progetto.

 

Il design che non c'è

Le foto, raccolte in ADI, sono state esposte nel mese di giugno 2016 alla Triennale di Milano.
Grazie alle preferenze del pubblico, che ha votato le denunce più interessanti, sono stati identificati i problemi più sentiti da risolvere.
Le criticità emerse sono state raccolte in tre macro aree, che riguardano la segnaletica, le microarchitetture e il vivere la città, sezione a sua volta suddivisa in: problematiche, opportunità e facilitazioni per il cittadino.
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Il design che non c'è

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Seconda parte: Sono stati invitati i designer Makio Hasuike, Ugo La Pietra, Alberto Meda e Patrizia Pozzi con Angelo Jelmini e Duilio Forte e gli studenti del Politecnico d Milano e dello IED Istituto Europeo di Design di Milano a proporre la soluzione ad alcuni prolemi emersi.
I progetti pervenuti sono stati presentati al pubblico in Triennale con una nuova mostra.